Non tutti sanno che ogni anno, i piloti della nostra Aeronautica Militare sono soggetti ad una visita medica che devono sostenere presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale “Aldo Di Loreto” dove opera il corpo sanitario aeronautico, detto C.S.A., che rappresenta il corpo di sanità militare che appartiene all’Aeronautica Militare italiana e quindi recarsi nella Capitale per onorare questo obbligo e, magari, conoscere meglio la città e i suoi itinerari.
A tutt’oggi tale corpo conta ben 270 Ufficiali Medici e la bellezza di 580 infermieri, tutti arruolati nell'Arma Aeronautica e distribuiti fra i due Istituti Medico-Legali dell’Aeronautica Militare e cioè:
Questi due importanti istituti si occupano di effettuare la selezione iniziale dei piloti e successivamente disporre il loro controllo periodico, oltre che quello di navigatori e degli equipaggi di volo; e non solo dell'Aeronautica ma anche di altre Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, nonché dei piloti e degli assistenti di volo che appartengono all'Aviazione Civile. Inoltre, i medici del corpo di sanità sono addetti alla verifica dell'idoneità psicofisica di tutto il personale di terra dell'Aeronautica e di effettuare le indagini per la resistenza negli ambienti estremi, come ad esempio la selezione che viene fatta sui candidati astronauti.
Come abbiamo detto, l’istituto di Medicina Aerospaziale di Roma prende il nome di “Aldo Di Loreto”, un medico italiano, e partigiano, che è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria.
Egli, si era arruolato come volontario in Africa Orientale e, successivamente, era divenuto l'ufficiale medico designato presso l'aeroporto di Centocelle.
L'8 settembre del 1943, in seguito all'annuncio dell'armistizio, il medico si trovava a casa a causa di una licenza per convalescenza, ma prese subito la decisione di impegnarsi nella lotta contro i tedeschi e si dedicò ad organizzare una formazione di tipo partigiano nell'Aquilano. Durante una delle molteplici azioni da lui organizzate, Di Loreto fu catturato dagli occupanti che lo condannarono a morte e in seguito, lo fucilarono.
Nel 1940, con l'entrata italiana in guerra, fu necessaria una ridislocazione a carico dei Reparti Sanitari del corpo Aeronautico su vari fronti, infatti, era impegnativa l’attività di aeroevacuazione dei pazienti e dei feriti dalle zone di guerra: nel corso del conflitto, infatti, sono documentati ben 17.336 trasporti di emergenza sia del personale militare che civile, sia italiano che straniero, sia alleato che nemico. Inoltre, i corpi sanitari avevano il compito essenziale di effettuare la profilassi dalle malattie infettive e quelle tropicali come la malaria, il tifo e la parassitosi, nonché quello del recupero dei naufraghi.
Nel 1942 fu pubblicato il Trattato di Medicina Aeronautica, grazie anche al contributo prezioso degli Ufficiali appartenenti al Corpo Sanitario, specialisti di varie discipline e che, per oltre dieci anni, costituì lo stato dell'arte per la ricerca italiana in tale campo.
Furono inoltre costituiti dei nuovi Istituti di Medicina Legale presso Addis Abeba, a Padova e a Ferrara, oltre che alcuni nosocomi di chirurgia ed ortopedia che erano accessibili a tutto il personale aeronautico, presso quelli che oggi sono l'Ospedale San Camillo, a Roma e presso MonteUrpinu, vicino a Cagliari, in dei locali sotterranei ben protetti.
In quegli anni il CSA dovette fare fronte a numerose perdite, a causa del conflitto: ben 17 Medici Ufficiali, 46 Sottufficiali Aiutanti di Sanità e moltissimi deportati e prigionieri. Per questo furono conferite grandi ricompense fra cui la medaglia d’oro postuma, al medico capitano Aldo Di Loreto a cui, da allora, fu dedicato l'Istituto Medico Legale di Roma.